LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Carlo Rossi
Il Pane di Tutti i Giorni

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Il pane di tutti i giorni

 

Ti racconto questa favola che ieri mi ha

Portato la pioggia

All’orecchio narrava il filo della pazienza

Ancora non completamente deformato

Da quotidiane spigolature

Rabbuiamenti di coscienza, siamo

Come girasoli che si muovono verso la luce,

Per Maryam, come gli alpini prima dell’Ortigara

Ventimila son partiti, ventimila sono morti.

Invoco la madre di tutti,

Respiro del nostro tempo

Luce della comprensione

Che srotoli gomitoli di spine

Per te ho lasciato il mio tutto

E ho incontrato sassi e spine sul mio cammino

Mentre il limone e il pane mi parlavano d’amore

Sul tuo lago, ponte tra infanzia e vecchiaia

Mi serviva un letto dove dormire

E mi hai dato la tua anima

La mia tenda resiste alla bufera di lago

Ma non alla mancanza dei tuoi occhi

Ti desidero come si puo’ desiderare

Il pane di tutti i giorni

Come mettere sotto i mattoni il proprio ego

Come l’alba ogni giorno abbracciata alla tua buona onda

Così racconta il lago

Mente i piccoli cigni stanno liberando il colore del loro pelo

Libera le lacrime per far crescere i fiori

Il tempo non saccheggia la nostra giovinezza

Spalanca le porte alla pioggia.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.